mercoledì 22 marzo 2017

Osvaldo Licini #NatiOggi

Osvaldo Licini


( 22.03.1894 11.10.1958 )


Sinestesia... i colori e i segni attraverso la luce prendono vita e si fanno musica (“che è la poesia per eccellenza”).


“Io sono solo e questo è tutto.”

Osvaldo Licini (Lettera a Raffaele Carrieri - 1947)




Amalasunta (27x40.5 cm - 1948)



















Le opere d’arte sono di una solitudine infinita, nulla può raggiungerle e, meno di tutto, la critica.
Rainer Maria Rilke (Lettere a un giovane poeta - Viareggio, 23 aprile 1903)

Solo, lontano da correnti e mode, fiamme che divampano travolgenti e di cui poi spesso resta ben poco; Licini è, forse ancora più per questo, “inafferrabile”.  
 
Una solitudine "relativa", lo spazio e il tempo necessario per sfuggire alle distrazioni inutili, al rumore che nulla aggiunge alla profondità del pensiero.  Lo spazio "per sé" che consente a un'artista di filtrare l'essenziale e approfondire la propria ricerca creativa; il tempo sospeso in cui restituire significato e "dimensione" al silenzio. 
 
Pur nel suo essere fisicamente "distante", Licini in realtà resta sempre "connesso" a quanto gli interessa, a quanto succede nel mondo artistico e non solo. Per questo non si può limitare allo spazio fisico che pur ha scelto per vivere anche se questo sicuramente contribuisce e stimola la sua creatività, proprio come la "siepe" dell' "Infinito" di Leopardi non è un limite che blocca e rinchiude ma un trampolino da cui il pensiero, libero, può sollevarsi verso "interminati spazi" e "sovrumani silenzi".

Licini è indiscutibilmente uno degli artisti italiani più "internazionali" del suo tempo e nella sua originalità supera spazi e tempi riuscendo sempre a sorprendere e "affascinare" chi lo scopre per la prima volta.


Il Colore e il Segno - Corrispondenze, assonanze e sovrapposizioni


Osvaldo Licini voleva che i suoi dipinti fossero appesi su ‘pareti bianche’. Il bianco è il colore della 'tela', è la sintesi di tutti i colori, è il colore dell'Assoluto. La luce 'rimbalza' maggiormente su una parete bianca, i limiti del dipinto si espandono, gli occhi non sono distratti da altri colori e il colore dello sfondo del dipinto prevale.


Il colore e la linea che dà ‘da sola il senso di tutte e quattro le dimensioni’.


Osvaldo Licini (Ricordo di Modigliani)




Amedeo Modigliani
(Nu couché, 1917-8)


Amedeo Modigliani
(Jean Cocteau - Dettaglio del Cahier de Musique, 1916)




Altre Linee... musicali





L'infinito contiene gli infiniti infiniti. 
L'infinito è un singolare plurale di se stesso.  
Fausto Melotti


#ArtTraces Fili astratti, sottili, in equilibrio precario, archi-pitture e sculture, in cui, in un alternarsi di spazi e vuoti, risuonano originali contrappunti orizzontali e armonie verticali. #ArtSounds






Un collage 'alla Matisse...'

Matisse è uno dei pochi che hanno saputo scoprire il volto della misteriosa bellezza, che per noi pittori è tutto quello che conta.
Osvaldo Licini




Angelo, missile, Sole e Luna 
(collage e grafite su cartone finta pelle di serpente - 49.5x63.1 cm - 1958)



Correspondances
La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L'homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l'observent avec des regards familiers.
Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les parfums, les couleurs et les sons se répondent.
II est des parfums frais comme des chairs d'enfants,
Doux comme les hautbois, verts comme les prairies,
- Et d'autres, corrompus, riches et triomphants,
Ayant l'expansion des choses infinies,
Comme l'ambre, le musc, le benjoin et l'encens,
Qui chantent les transports de l'esprit et des sens.
Charles Baudelaire


Magia di segni che ritornano


Ritmo di linee, Serpenti, Fiori Fantastici, Albe e Amanti…
…nastri di colore che pur restando distinti entrano in armonia e originano nuove figure, in metamorfosi continua.




Linee… il fiore si apre, il calice accoglie, come due mani s’intrecciano e due corpi s’intersecano in uno zig zag morbido e fluido, un gioco di associazioni, in cui tutto 'ricorda' qualcosa eppure tutto è nuovo, diverso. Movimento e trasformazione, continuamente ‘verso...’, perché se ci si ferma e ci si crede 'arrivati' si perde l'Infinito.

Lumache-serpenti, dita che fuoriescono come radici dalla terra, si aprono e schiudono in fiori fantastici, la corolla si trasforma in un volto in cui si sovrappongono i corpi intrecciati e flessuosi di due amanti. Una danza, stilizzata, che ricorda certi fili sottili come le corde di un violino. Si tendono. Si distendono. E la musica ci pervade. E al diavolo le interpretazioni dotte, questa è Arte!

#ArtDances 



Paul Klee (Fiori in movimento - 17.4x19.3 cm - 1926)



Steli, gambi, gambe... in-croci



Elévation 
Au-dessus des étangs, au-dessus des vallées,
Des montagnes, des bois, des nuages, des mers,
Par delà le soleil, par delà les éthers,
Par delà les confins des sphères étoilées,

Mon esprit, tu te meus avec agilité,
Et, comme un bon nageur qui se pâme dans l'onde,
Tu sillonnes gaiement l'immensité profonde
Avec une indicible et mâle volupté.

Envole-toi bien loin de ces miasmes morbides;
Va te purifier dans l'air supérieur,
Et bois, comme une pure et divine liqueur,
Le feu clair qui remplit les espaces limpides.

Derrière les ennuis et les vastes chagrins
Qui chargent de leur poids l'existence brumeuse,
Heureux celui qui peut d'une aile vigoureuse
S'élancer vers les champs lumineux et sereins;

Celui dont les pensers, comme des alouettes,
Vers les cieux le matin prennent un libre essor,
- Qui plane sur la vie, et comprend sans effort
Le langage des fleurs et des choses muettes!
Charles Baudelaire

La potenza ascensionale del segno attraverso la magia del colore, lo slancio dell’artista, dello spirito che libero si libra verso l’alto ed entra in conoscenza intima con l’universo.







Le Arti s’integrano e si connettono tra loro attraverso il movimento del segno e del colore.
Come vibrano le note su uno spartito così le tracce si disegnano sul foglio/tela o costruiscono nello spazio; e la Magia prende forma.

Connessioni e armonie che risuonano e danzano nel Tempo, fotogrammi distinti pur nel loro relazionarsi ‘continuo’.

Attraverso le sue 'tracce' (#ArtTraces) e i suoi 'suoni', l'Arte vibra dentro di noi (#ArtSounds) e danza con o attorno a noi (#ArtDances), quello che è certo è che non si potrà mai fermare, accontentandosi di ripetere se stessa, perché la sua natura è 'andare oltre'.



Nulla può toccare tanto poco un’opera d’arte quanto un commento critico: se ne ottengono sempre più o meno felici malintesi. Le cose non si possono tutte afferrare e dire come d’abitudine ci vorrebbero far credere; la maggior parte degli avvenimenti sono indicibili, si compiono in uno spazio in accesso alla parola, e più indicibili di tutto sono le opere d’arte, esistenze piene di mistero la cui vita, accanto all’effimera nostra, perdura. 
Rainer Maria Rilke (Lettere a un giovane poeta - Parigi, 17 febbraio 1903)







*** Nota ***


Perché ancora un post su Licini?


Non certo e non solo per ricordarne la nascita dopo averne ricordata la morte; diciamo che i ‘numeri’ e le corrispondenze m’incuriosiscono :0)

11.10.2016 =3   > 58 anni dalla morte (nel 58) < > 3 + 5 = 8
11.10.1958 =8  
22.03.2017 =8 

8 = il numero/simbolo dell'infinito


Magiche connessioni… di segni e "suoni"


L’incontro di un ‘numero 11’ (O. Licini 22.3.1894) e un ‘numero 6’ (G. Fioroni 24.12.1932)
1+1+6=8 (= infinito):







Quando nell’anno di nascita si cela un segno... irrequieto e ribelle









Ancora numeri, sempre gli stessi numeri… 

..fra circa 2 anni cadrà il 60° dalla morte di Licini [(11x5)+5] e fra 3 il 125° dalla sua nascita (5x5x5); per il significato del numero ‘5’ (e di altri numeri) rimando al mio post del 6 ottobre 2016.

Che dire? Spero che questo ‘strapaese’ ruffiano che dedica mostre su mostre agli stessi nomi arcinoti (tutte vendute… whoops, presentate come ‘la mostra del secolo’) si ricordi di un pittore originale, uomo affascinante quanto estroso, che un giorno - per caso - si è ritrovato a vincere una Biennale forse perché la giuria era ‘internazionale’ i.e. svincolata da connessioni più o meno lineari... beh, si sa come vanno ‘certe cose’ in Italia ;)

Io da parte mia continuerò a parlare di Licini, senza pretese accademiche e senza altro interesse se non l’attrazione per uno spirito libero, un viaggiatore vero cui non interessava il ‘sono stato qui’ ma il ‘dove andrò ora’ e non a beneficio degli altri - se ne infischiava bellamente, lui, del parere e delle mode di massa - solo che non poteva farne a meno, era nella sua natura sollevarsi nello spazio senza tempo, al di là del 'convenzionale'… LOL era un 'Equus ferus' e un ‘numero 11’, 'visionario' e irrequieto, difficile da addomesticare e contenere :0)






Qui a seguire il link al .pdf del mio post del 6 ottobre 2016 e alla mia Storify (WIP) su Licini:







Donatella Gortanutti © 2017